E se anche l'idea del ritorno al piccolo paesino fosse un'illusione? Lo dico da Trentino, che vive a Milano. L'idea del paesino, del borgo, della natura ricorda l'idea un po' romantica (in senso storico e letterale) del ritorno alle origini, di vita autentica, di relazioni sane. Io non ci credo assolutamente, li ho vissuti i paesi. Su un punto siamo d'accordo: partendo i problemi partono con noi. Quindi viaggiare continuamente o stare fermi non cambia. Eppure... se uno ha vissuto tutta la vita fermo, lanciare i dadi e vedere cosa esce (cambiando città, o Nazione...) può offrire opportunità di crescita. Naturalmente questa è una riflessione, non una critica a scelte personali. Per cui in bocca al lupo per la tua scelta.
Personalmente, la tua miglior scrittura che abbia mail letto🫶
completamente d'accordo.
Anch’io vivo da alcuni anni come una nomade digitale.
E come te, ho capito che cambiare luogo non basta a sistemare tutto.
Le domande profonde viaggiano con noi. Non si lasciano a casa.
Il lavoro da remoto però mi ha aperto prospettive.
Mi ha fatto incontrare persone, culture, modi diversi di vivere e lavorare.
Alcune esperienze mi hanno arricchita, altre mi hanno messa alla prova.
Ma in ogni caso, ho sempre cercato di portarmi a casa ciò che mi faceva stare bene.
Perché lì sta il punto: scegliere, filtrare, tenere ciò che ci somiglia.
Il lavoro, se hai grinta, te lo crei. Te lo costruisci.
Essere nomadi non significa vivere leggeri:
significa imparare a gestire l’incertezza, la fatica, le transizioni.
Ci siamo arrivati anche noi facendo sacrifici, sbagliando strada, ripartendo da zero.
Per me, oggi, il senso sta in una routine che ho scelto.
Luoghi che conosco e che ogni volta mi restituiscono qualcosa.
Tornarci è un gesto di cura, non di nostalgia.
Muoversi fa parte della vita, come adattarsi.
L’importante è non rimanere fermi, né fuori né dentro.
E allora sì, che si tratti di comprare casa, mettere radici o ripartire per l’ennesima volta,
l’essenza è sempre la stessa: scegliere ogni giorno chi vogliamo diventare.
Dario mi è arrivato questo post per mail e ho riscaricato la app solo per poterlo leggere meglio… davvero WAW!!! 👀
Mamma mia se sei bravo a scrivere!! A far arrivare i concetti a far riflettere… pazzesco!! SEI UNICO.. GRAZIE!!
Finalmente ritornato su Substack 👏🏼
E se anche l'idea del ritorno al piccolo paesino fosse un'illusione? Lo dico da Trentino, che vive a Milano. L'idea del paesino, del borgo, della natura ricorda l'idea un po' romantica (in senso storico e letterale) del ritorno alle origini, di vita autentica, di relazioni sane. Io non ci credo assolutamente, li ho vissuti i paesi. Su un punto siamo d'accordo: partendo i problemi partono con noi. Quindi viaggiare continuamente o stare fermi non cambia. Eppure... se uno ha vissuto tutta la vita fermo, lanciare i dadi e vedere cosa esce (cambiando città, o Nazione...) può offrire opportunità di crescita. Naturalmente questa è una riflessione, non una critica a scelte personali. Per cui in bocca al lupo per la tua scelta.